Luoghi templari – Santa Pudenziana

I luoghi Templari in Umbria
La Chiesa di Santa Pudenziana di Narni
Siamo in quel lembo di terra dell’Umbria del sud, precisamente a Narni, in provincia di Terni. Qui storie, leggende e tradizioni si incontrano da sempre. Nelle vicinanze dell’antica cittadina romana, in piena campagna, si trova la chiesa di Santa Pudenziana. Da sempre gli storici si chiedono se è solo luogo di culto oppure se qui siano passati i Templari. Una delle comunità religiose più potenti dell’alto medioevo. Tanti i segni che ancora oggi sono impressi sull’antica struttura che fanno pensare che in questo posto ameno abbiano fatto tappa i Cavalieri del Tempio. In primo luogo la chiesa si trova all’interno di una vegetazione ricca e rigogliosa, su di un promontorio che domina la vallata sottostante, è circondata da sorgenti naturali di acqua che vengono raccolte in un antico fontanile ( 1 ).
Tutte queste caratteristiche, secondo gli studiosi, portano a pensare che questo potrebbe essere uno dei luoghi dove abbiano fatto tappa i Templari in Umbria. I quali erano soliti scegliere i loro posti secondo canoni ben precisi, con particolare predilezione per territori intrisi di energie positive o che già erano stati luoghi di culto pagano. Inoltre vi sono dei simboli sulla facciata della chiesa, come due tavole scolpite divise da una finestrella (2 ) che rappresentano il calendario perpetuo della pasqua con il quale si poteva calcolare il giorno preciso in cui cadeva la festività, che richiamano la storia iconografica dei Cavalieri custodi del Santo Graal. Tuttavia le testimonianze più evidenti si trovano all’ingresso: due triplici cinte sono state scolpite nella pietra del vestibolo. Una è rimasta intatta, come se l’incuria del tempo non l’avesse sfiorata (3), mentre l’altra è deteriorata. Un altro segno molto chiaro è la finestra a forma di croce maltese (4). Si narra che una volta all’anno, nel giorno del solstizio d’estate, il 21 giugno, quando il sole tramonta, la chiesa è invasa da una luce rosso intenso che passa da questa apertura. Come a ricordare il sangue versato dai cavalieri dell’ordine, ingiustamente sterminati. Si respira un’atmosfera intrisa di magia e mistero che porta alla mente la maledizione inferta da De Molay al Re di Francia Filippo il Bello ed al Papa Clemente V, entrambi morirono nello stesso anno, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro. Una storia che queste pareti custodiscono gelosamente, una croce fiorata è stata posizionata dietro l’altare (5): simboli sconosciuti ai più, ai quali però erano molto legati i templari, che amavano lasciare le tracce del loro passaggio attraverso delle incisioni sulla pietra comprensibili solo a pochi eletti. Un linguaggio in codice che ancora oggi affascina sia gli studiosi sia la gente comune.
Prof. Sonia Terzino giornalista e critico d’arte


Published on: 3 Settembre 2018  -  Filed under: Notizie